Nutrizione per patologie

Nutrizione per patologie

 

Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo” (Ippocrate)

Utilizzare il cibo come medicina vuol dire essere responsabili. Informandosi su cosa e su quanto mangiare.

Pertanto è molto importante che ogni persona, sia in condizioni fisiologiche sane o affetta da patologie accertate dal medico, segua specifiche linee guida nutrizionali.

Per fare alcuni esempi, sapevi che un’alimentazione troppo ricca di cibi ad alto contenuto di Vitamina K inibisce l’effetto dei farmaci anticoagulanti? Oppure che chi è affetto da disturbi tiroidei non deve esagerare con l’assunzione di soia o alimenti a base di essa?

Il mio obiettivo è stilare una dietoterapia mirata in grado di migliorare i sintomi e rendere più efficace l’effetto dei farmaci assunti delle principali patologie.

OBESITÀ

L’obesità è una patologia cronica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo.

E’ un importante fattore di rischio per malattie croniche come il diabete, malattie cardiovascolari e tumori. Un indice di massa corporea (IMC) – il valore numerico che si ottiene dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri) – maggiore di 30 definisce la condizione di obesità.

Un intervento dietetico mirato può essere risolutivo per tornare nel range del normopeso

 

DIABETE

Il diabete è la più nota patologia metabolica dell’uomo.

E’ caratterizzato dall’aumento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) dovuto ad alterazioni a carico dell’ormone insulina. Per essere più precisi può dipendere da una ridotta produzione di insulina da parte del pancreas, dalla scarsa sensibilità all’insulina da parte dei tessuti bersaglio o, infine, da una combinazione di questi fattori.

Specialmente nel diabete insulino indipendente (tipo 2) l’intervento dietetico è fondamentale e si potrà parlare di una vera e propria terapia nutrizionale per il diabete che si svolgerà attraverso un controllo del peso corporeo, un’attenta assunzione di carboidrati a basso indice glicemico e un generale miglioramento dell’insulino resistenza.

La perdita di peso e una corretta alimentazione, in alcuni soggetti, permetterà (dietro prescrizione medica) una riduzione se non una completa sospensione della terapia farmacologica.

 

IPERCOLESTEROLEMIA

Alti livelli di colesterolo nel sangue sono pericolosi in quanto innescano processi infiammatori incontrollati che determinano seri danni al sistema circolatorio e al cuore.
Si avvia, in questo modo l’aterosclerosi, un processo che porta alla formazione di placche nelle arterie che potranno causare ictus o infarti.

Oltre a ridurre l’assunzione di grassi saturi di origine animale, per abbassare il colesterolo, può essere utile inserire nella dieta tutti quegli alimenti che, grazie alle loro proprietà, possono sostenere il fegato e la circolazione e stimolare un’azione positiva sullo smaltimento dei grassi in eccesso.

Sono importanti anche alcuni micronutrienti che possono essere assunti attraverso il cibo o gli integratori alimentari, tra i quali fitosteroli e antiossidanti che sembrano essere importanti per contrastare l’aterosclerosi.

 

IPERTENSIONE ARTERIOSA

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie. E’ un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari quali angina pectoris, infarto miocardico e ictus cerebrale.

La correlazione tra alimentazione, sovrappeso, stile di vita ed aumento della pressione arteriosa è ampiamente dimostrata. La perdita di peso e una moderata attività fisica possono far tornare la pressione arteriosa a livelli normali e, in alcuni casi, il medico potrà decidere di sospendere i farmaci.

 

REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO

Il reflusso gastro-esofageo è l’anomala risalita in esofago del contenuto acido dello stomaco.

Il piano alimentare avrà l’obiettivo di tornare nel range del normopeso, suggerendo di evitare di cenare troppo tardi e consigliando pasti piccoli e frequenti, in fine escluderà alcuni alimenti che potrebbero peggiorare la sintomatologia.

 

GASTRITE

La gastrite è un processo infiammatorio (acuto o cronico) a carico della mucosa dello stomaco. E’ molto importante evitare tutti i cibi che peggiorano ulteriormente l’infiammazione della mucosa gastrica.

La dieta per la gastrite si basa sul rispetto di alcune semplici norme: evitare i cibi sconsigliati, mangiare ad orari regolari, evitare pasti abbondanti preferendo pasti leggeri e più frequenti. Verrà stilato un piano alimentare equilibrato volto a limitare l’infiammazione della mucosa gastrica e in seguito verrà valutato il reinserimento di alcuni alimenti.

 

TIROIDISMO

Sono circa 6 milioni di italiani, soprattutto donne, che soffrono di ipertiroidismo, ipotiroidismo o tiroiditi autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto. Un malfunzionamento della ghiandola tiroidea può comportare notevoli problematiche comprese una difficoltà nel controllo del peso corporeo.

Verrà elaborato un piano alimentare che comprenda gli alimenti che contengono i micronutrienti indispensabili per la sintesi o la trasformazione ottimale degli ormoni tiroidei come la tirosina, lo iodio, il selenio, lo zinco, la vitamina A e il ferro. Verranno eliminati alimenti pro-infiammatori che possono interferire negativamente con la normale funzionalità tiroidea o con la terapia farmacologia in corso.

 

CELIACHIA

La malattia celiachia, è una patologia permanente su base infiammatoria dell’intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa intestinale. E’ causata da una reazione autoimmune al glutine, la frazione proteica di alcuni cereali quali grano, orzo, segale, kamut. Nel soggetto celiaco, il glutine esercita un’azione tossica, alterando la struttura e la funzionalità della mucosa intestinale, fino a compromettere l’assorbimento degli alimenti e lo stato di nutrizione dell’intero organismo.

La dieta rappresenta l’unica terapia necessaria per curare la patologia e deve essere seguita per tutta la vita. Se seguita in maniera corretta, consente una totale remissione dei sintomi e delle alterazioni intestinali e protegge dallo sviluppo di possibili complicanze.